Crash-Non luoghi: La terra agra

Quando la terra si faceva troppo agra e non dava il necessario per vivere, interi borghi e poderi si spopolavano, lasciando spazio a paesaggi spettrali. E’ il caso di Nicastrello (Vibo Valentia), Ostana (Cuneo), Orsano e Postignano (Val Nerina), paesi abbandonati, ma ancora molto presenti nel cuore dei vecchi abitanti, e delle case coloniche nei poderi di Boreano (Potenza), oggi riutilizzate dai braccianti immigrati. Ne parla lo speciale “La terra agra”, di Marzia Marzolla e Roberta Mocco, presentato da “Crash – I luoghi e la Storia” - il programma di Rai Cultura dedicato ai non-luoghi italiani, in onda lunedì 4 maggio alle 23.00 su Rai Storia, canale 54 del Digitale Terrestre e canale 23 TivùSat – condotto da Valeria Coiante


La fuga dalle campagne alla ricerca di un salario sicuro nelle fabbriche delle città è stata una delle spinte più forti all’emigrazione di massa che ha spopolato centinaia di piccoli paesi italiani nel secolo scorso. Interi comuni italiani, oggi, sono abitati solo da pochi residenti, alcuni di loro sono emigrati che tornano nei loro luoghi d’origine. A Nicastrello, piccolissimo borgo in provincia di Vibo Valentia, due volte l’anno, in occasione della festa del santo patrono, centinaia di emigrati sfilano per le vie disabitate del loro paese. A Ostana, in provincia di Cuneo, borgo spopolato dall’emigrazione verso la vicina Torino, oggi si prova a ricostruire nel rispetto delle tradizioni. Qui, in una sorta di immigrazione al contrario, arrivano nuovi abitanti stanchi dei ritmi frenetici della città. Lo spopolamento delle campagne e dei poderi agricoli è visibile invece a Boreano, piccolo centro in provincia di Potenza. La riforma agricola non realizzò, sui piccoli appezzamenti dati ai contadini, i servizi essenziali come luce, acqua, e collegamenti stradali con i paesi vicini. Molti abitanti preferirono così tornare nei paesi d’origine o emigrare verso il Nord industriale in cerca di un salario certo. Con i suoi casolari diroccati, Boreano oggi è un villaggio fantasma dove trovano rifugio i braccianti stranieri che raccolgono il pomodoro. Il viaggio ne “La terra agra” si chiude a Orsano e Postignano, borghi nati intorno a due castelli medioevali nella Valnerina, in Umbria. Entrambi legati all’agricoltura rurale, furono gradualmente abbandonati nel secondo Dopoguerra. A Orsano gli ex abitanti rimpiangono i legami della vita comunitaria. Postignano, invece, prova a crearsi una nuova identità grazie a un imprenditore privato che negli anni Novanta ha acquistato l’intero borgo per ristrutturarlo e metterlo in vendita.

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